Diagnosi del disturbo di panico
Gli psicologi e gli psichiatri possono diagnosticare un disturbo di panico con o senza agorafobia con l'aiuto dei cosiddetti criteri diagnostici del DSM IV, ovvero del manuale diagnostico per i disturbi psichici. Questi criteri sono per lo più frutto di studi a tavolino, in cui vengono presi come indicativi alcuni segnali che sono statisticamente accoppiati a questo disturbo (infatti la S in DSM sta proprio per statistico).
Nella pratica clinica tuttavia gli attacchi di panico sono qualcosa di più ampio e, da un punto di vista proprio pragmatico, possono essere presi in considerazione, con le stesse tipologie di trattamento anche classi di configurazioni di segnali non in linea con quelli descritti nel manuale diagnostico. Secondo l'esperienza degli psicoterapeuti che si occupano approfonditamente di questo disturbo, infatti, quella che più di ogni altra componente caratterizza il disturbo di panico è senza dubbio la paura del prossimo attacco. Anche se per attacco dovesse venire indicato soggettivamente dall'individuo qualcosa che per il manuale diagnostico non dovrebbe corrispondere ad un vero e proprio attacco.
Per lo psicoterapeuta una persona è soprattutto ciò che prova, non una statistica su una tabella. La seconda componente che caratterizza l'attacco, nel disturbo di panico, è il fatto che tale attacco possa insorgere apparentemente in qualunque momento e in qualunque luogo. In certi casi gli attacchi sembrano essere legati a luoghi, a persone o a periodi della giornata. In altri sembrano legati a situazioni. In ogni caso non c'è qualcosa di esclusivo, altrimenti si potrebbe parlare di fobie specifiche, claustrofobia, ipocondria o fobia sociale.
I segnali dell'ansia
Un attacco di panico esplode all'improvviso con una paura travolgente che viene senza avvisaglie e senza alcuna ragione apparente. È molto più intensa della sensazione di spavento dovuto a qualcosa di specifico che la maggior parte delle persone può avere sperimentato. I segnali ansiosi che compaiono in un attacco di panico includono uno o più dei seguenti:
aumento della frequenza cardiaca
aumento dell'intensità apparente del battito cardiaco
difficoltà di respirazione, sensazione di non riuscire ad inalare aria a sufficienza
soffocamento
difficoltà di deglutizione
terrore quasi paralizzante
vertigini
stordimento
confusione
sensazione di "ovatta nella testa"
nausea
tremori leggeri
tremori a scatti
sudorazione
dolori al torace
fitte al cuore
vampate di calore
senso di freddo improvviso agli arti o alle mani e ai piedi
torpore o formicolio alle dita delle mani o dei piedi
paura di impazzire o di perdere il controllo della propria mente
paura di morire nel momento
Il sintomo degli attacchi di panico: cosa significa
Questi segnali somigliano alla classica risposta "attacca o fuggi" che gli esseri umani sperimentano quando sono in una situazione di pericolo. Durante un attacco di panico, invece, questi sintomi sembrano spuntare fuori dal nulla. Possono capitare in situazioni apparentemente inoffensive, addirittura mentre si dorme.
La causa sostanzialmente può essere imputata a due fattori: mentale e fisico.
Ulteriori note sugli attacchi di panico
Oltre ai sintomi degli attacchi di panico sopra esposti, un attacco di panico è contrassegnato dalle seguenti condizioni:
Capita improvvisamente, senza preavviso e senza modo di fermarlo
Il livello di paura non è affatto proporzionale alla situazione corrente. In realtà, spesso non è affatto correlato.
Dura da pochi minuti a mezz'ora circa; il corpo non riesce a sostenere la risposta "attacca o fuggi" più a lungo di così. Attacchi di panico ripetuti possono tuttavia ricorrere di continuo per ore.
Un attacco di panico non è pericoloso, ma può essere terrificante, soprattutto perché si sente di perdere completamente il controllo. Il disturbo è così grave non solo per via degli attacchi di panico in sé, ma anche perché spesso porta ad altre complicazioni quali depressione e abuso di psicofarmaci. Gli effetti possono variare dal deterioramento delle relazioni sociali all'incapacità completa di affrontare il mondo esterno.
Attacchi di panico e agorafobia: disturbi associati
Il rischio più facilmente connesso il disturbo da attacchi di panico sono le fobie. Ecco perché una volta che si è avuto un attacco di panico, si possono cominciare ad evitare situazioni come quelle in cui è capitato l'attacco.
Molte persone con il disturbo da attacchi di panico mostra un evitamento della situazione (o "evitamento situazionale") associato con i loro attacchi di panico (la persona vuole a tutti i costi tentare di evitare una situazione che associa al terrore dell'attacco di panico). Per esempio si può avere un attacco mentre si guida e cominciare a evitare di guidare finché si sviluppa una fobia vera e propria. Nei peggiori scenari, le persone con il questo disturbo sviluppano l'agorafobia (la paura degli spazi aperti) perché pensano che stando in casa possono evitare tutte le situazioni che potrebbero provocare il problema, o dove non potrebbero avere aiuto. Per queste persone, la paura di un attacco è così debilitante che preferiscono passare tutta la vita chiuse in casa.
Effetti collaterali degli attacchi di panico con o senza agorafobia
Anche se non vengono mai sviluppate tali fobie estreme, la qualità della vita può essere seriamente danneggiata dal disturbo in questione se non curato. Uno studio recente ha mostrato che le persone che ne soffrono:
In alcuni casi possono essere più inclini all'alcol e ad altri abusi di droghe
Passano più tempo nelle sale d'emergenza degli ospedali
Passano meno tempo con i loro hobby, sport e altre attività appaganti
Tendono ad essere finanziariamente, emotivamente e logisticamente dipendenti da altri
Riportano sensazioni emotivamente e fisicamente meno sane rispetto ai non sofferenti
Hanno paura di guidare o di camminare da sole anche per brevi distanze da casa (agorafobia)
Il disturbo, può avere anche effetti economici. Per esempio, persone sofferenti hanno riportato di aver perso il loro lavoro e di dover contare sull'assistenza pubblica o sui familiari per mantenersi.
Gli attacchi di panico, intesi come disturbo d'ansia, può portare anche fobie, come per esempio l'agorafobia, oppure può essere portato da fobie specifiche.
(a cura del Dr. D'Alessandro)
www.disturbodipanico.com
Gli psicologi e gli psichiatri possono diagnosticare un disturbo di panico con o senza agorafobia con l'aiuto dei cosiddetti criteri diagnostici del DSM IV, ovvero del manuale diagnostico per i disturbi psichici. Questi criteri sono per lo più frutto di studi a tavolino, in cui vengono presi come indicativi alcuni segnali che sono statisticamente accoppiati a questo disturbo (infatti la S in DSM sta proprio per statistico).
Nella pratica clinica tuttavia gli attacchi di panico sono qualcosa di più ampio e, da un punto di vista proprio pragmatico, possono essere presi in considerazione, con le stesse tipologie di trattamento anche classi di configurazioni di segnali non in linea con quelli descritti nel manuale diagnostico. Secondo l'esperienza degli psicoterapeuti che si occupano approfonditamente di questo disturbo, infatti, quella che più di ogni altra componente caratterizza il disturbo di panico è senza dubbio la paura del prossimo attacco. Anche se per attacco dovesse venire indicato soggettivamente dall'individuo qualcosa che per il manuale diagnostico non dovrebbe corrispondere ad un vero e proprio attacco.
Per lo psicoterapeuta una persona è soprattutto ciò che prova, non una statistica su una tabella. La seconda componente che caratterizza l'attacco, nel disturbo di panico, è il fatto che tale attacco possa insorgere apparentemente in qualunque momento e in qualunque luogo. In certi casi gli attacchi sembrano essere legati a luoghi, a persone o a periodi della giornata. In altri sembrano legati a situazioni. In ogni caso non c'è qualcosa di esclusivo, altrimenti si potrebbe parlare di fobie specifiche, claustrofobia, ipocondria o fobia sociale.
I segnali dell'ansia
Un attacco di panico esplode all'improvviso con una paura travolgente che viene senza avvisaglie e senza alcuna ragione apparente. È molto più intensa della sensazione di spavento dovuto a qualcosa di specifico che la maggior parte delle persone può avere sperimentato. I segnali ansiosi che compaiono in un attacco di panico includono uno o più dei seguenti:
aumento della frequenza cardiaca
aumento dell'intensità apparente del battito cardiaco
difficoltà di respirazione, sensazione di non riuscire ad inalare aria a sufficienza
soffocamento
difficoltà di deglutizione
terrore quasi paralizzante
vertigini
stordimento
confusione
sensazione di "ovatta nella testa"
nausea
tremori leggeri
tremori a scatti
sudorazione
dolori al torace
fitte al cuore
vampate di calore
senso di freddo improvviso agli arti o alle mani e ai piedi
torpore o formicolio alle dita delle mani o dei piedi
paura di impazzire o di perdere il controllo della propria mente
paura di morire nel momento
Il sintomo degli attacchi di panico: cosa significa
Questi segnali somigliano alla classica risposta "attacca o fuggi" che gli esseri umani sperimentano quando sono in una situazione di pericolo. Durante un attacco di panico, invece, questi sintomi sembrano spuntare fuori dal nulla. Possono capitare in situazioni apparentemente inoffensive, addirittura mentre si dorme.
La causa sostanzialmente può essere imputata a due fattori: mentale e fisico.
Ulteriori note sugli attacchi di panico
Oltre ai sintomi degli attacchi di panico sopra esposti, un attacco di panico è contrassegnato dalle seguenti condizioni:
Capita improvvisamente, senza preavviso e senza modo di fermarlo
Il livello di paura non è affatto proporzionale alla situazione corrente. In realtà, spesso non è affatto correlato.
Dura da pochi minuti a mezz'ora circa; il corpo non riesce a sostenere la risposta "attacca o fuggi" più a lungo di così. Attacchi di panico ripetuti possono tuttavia ricorrere di continuo per ore.
Un attacco di panico non è pericoloso, ma può essere terrificante, soprattutto perché si sente di perdere completamente il controllo. Il disturbo è così grave non solo per via degli attacchi di panico in sé, ma anche perché spesso porta ad altre complicazioni quali depressione e abuso di psicofarmaci. Gli effetti possono variare dal deterioramento delle relazioni sociali all'incapacità completa di affrontare il mondo esterno.
Attacchi di panico e agorafobia: disturbi associati
Il rischio più facilmente connesso il disturbo da attacchi di panico sono le fobie. Ecco perché una volta che si è avuto un attacco di panico, si possono cominciare ad evitare situazioni come quelle in cui è capitato l'attacco.
Molte persone con il disturbo da attacchi di panico mostra un evitamento della situazione (o "evitamento situazionale") associato con i loro attacchi di panico (la persona vuole a tutti i costi tentare di evitare una situazione che associa al terrore dell'attacco di panico). Per esempio si può avere un attacco mentre si guida e cominciare a evitare di guidare finché si sviluppa una fobia vera e propria. Nei peggiori scenari, le persone con il questo disturbo sviluppano l'agorafobia (la paura degli spazi aperti) perché pensano che stando in casa possono evitare tutte le situazioni che potrebbero provocare il problema, o dove non potrebbero avere aiuto. Per queste persone, la paura di un attacco è così debilitante che preferiscono passare tutta la vita chiuse in casa.
Effetti collaterali degli attacchi di panico con o senza agorafobia
Anche se non vengono mai sviluppate tali fobie estreme, la qualità della vita può essere seriamente danneggiata dal disturbo in questione se non curato. Uno studio recente ha mostrato che le persone che ne soffrono:
In alcuni casi possono essere più inclini all'alcol e ad altri abusi di droghe
Passano più tempo nelle sale d'emergenza degli ospedali
Passano meno tempo con i loro hobby, sport e altre attività appaganti
Tendono ad essere finanziariamente, emotivamente e logisticamente dipendenti da altri
Riportano sensazioni emotivamente e fisicamente meno sane rispetto ai non sofferenti
Hanno paura di guidare o di camminare da sole anche per brevi distanze da casa (agorafobia)
Il disturbo, può avere anche effetti economici. Per esempio, persone sofferenti hanno riportato di aver perso il loro lavoro e di dover contare sull'assistenza pubblica o sui familiari per mantenersi.
Gli attacchi di panico, intesi come disturbo d'ansia, può portare anche fobie, come per esempio l'agorafobia, oppure può essere portato da fobie specifiche.
(a cura del Dr. D'Alessandro)
www.disturbodipanico.com